Mi sono laureata nel 2001. Qualche tempo prima, mentre studiavo all'Università e lavoravo come attrice di Teatro, frequentai un corso di Drammaterapia contro il disagio adolescenziale, senza immaginare che poi la mia vita lavorativa avrebbe perseguito quella strada. Imparai le tecniche teatrali di espressione, improvvisazione e immedesimazione, accompagnate dalla riflessione sui vissuti emozionali profondi.
La mia tesi di Laurea fu una riflessione su come l'Arte e la Psicoanalisi possano essere pensate insieme; una sfida importante, che ha cercato nella filosofia ,e nella letteratura psicologica e psicoanalitica, il valore e il senso dell'interpretazione, intesa come processo ermeneutico che prevede un processo di trasformazione del senso. Arte e Psicoanalisi sono processi inversi, laddove la prima parte dall'illuminazione (insight, dell'artista) per arrivare all'interpretazione (del fruitore), la seconda procede per interpretazioni (dell'analista) fino all'illuminazione (insight del paziente).
Ai tempi ero molto affascinata dai temi sulla comunicazione, e su come i processi di comunicazione possano interferire sulla qualità della relazione.
Dopo la Laurea era previsto, perché io potessi avere il titolo di Psicologa, che svolgessi il tirocinio di un anno. Durante il Master che feci sui temi di Psicologia del Lavoro, conobbi un docente molto particolare grazie al quale ho avuto la possibilità di inserirmi presso la facoltà di Architettura di Milano, dove ho svolto sia lo stage per Master, sia il tirocinio post-laurea. Vi sono rimasta per un po' anche dopo.
Dopo aver superato il temibile Esame di Stato, mi iscrissi all'Ordine Degli Psicologi della Lombardia. Numero 8116.
A breve mi sono iscritta alla Scuola di specializzazione in Psicoterapia della Gestalt, o meglio Gestalt Therapy. Frequentandola ho capito perché si studia tanto per diventare Psicoterapeuti: mestiere difficile, pieno di rischi e fatiche per certi versi, eppure magico. La Gestalt mi ha aperto la mente verso orizzonti culturali molto diversi dalle mie origini: ho imparato che l'azione e l'emozione sono il primo ingrediente della vita, da cui partono tutte le declinazioni della vita stessa, della cultura, del valore morale, della realizzazione personale, della spiritualità.
La Gestalt è un approccio terapeutico umanistico, fondato da F. Perls, centrato sulla consapevolezza di sé, sulla responsabilità rispetto alla propria vita, sull'azione rivolta all'organismo e non solo alla "psiche", e sul qui ed ora sul presente dell'oggi, sull'essere qui e non altrove.
E' un approccio integrato che si nutre di molteplici ispirazioni, Jung, Reich, Hillman, lo Psicodramma, la Bioenergetica, e molto altro. Il senso di queste influenze è l'apertura al confronto multidisciplinare, per avvalorare che la "terapia" non deve essere solo "psico-terapia" ma anche una terapia del corpo, dell'organismo, della Persona.
Si lavora con "quello che c'è", ovvero col materiale che nasce dall'incontro, grazie al quale si viaggia verso i nuclei profondi dell'anima che si ri-attivano nella relazione terapeutica; ed è sulla relazione che si lavora, su una relazione nuova e irripetibile fra due persone di cui una è una guida a servizio della consapevolezza dell'altra, che puntualizza, mette in evidenza, fa emergere ciò che accade per svelarne i nodi nevrotici e automatizzati, non consapevoli.
Oltre alla Gestalt utilizzo, soprattutto con i gruppi, le tecniche teatrali dello Psicodramma e della Drammaterapia, oppure tecniche di immedesimazione ed improvvisazione tratte dalla mia personale esperienza di attrice. Hanno una grande efficacia perché permettono di connettersi immediatamente con la propria esperienza. A volte recitare consente di immedesimarsi con se stessi, senza l'immediatezza che a volte può bloccare i processi emotivi. Recitare permette di esprimersi attraverso l'uso della metafora connessa al personaggio interpretato. A volte anche recitare se stessi dà lo stesso risultato.
Uso anche altre tecniche espressive come la scrittura o la rappresentazione grafica: il disegno e la pittura, o il collage. Sono tecniche fortemente evocative, che lasciano spazio all'espressione e danno un gran senso di libertà.
Nel mio passato ci sono studi artistici e molta attività in tal senso. Ancora oggi una parte di me è dedita all'espressione creativa.
Il mio bagaglio di esperienza me lo ritrovo oggi come strumento nel mio lavoro. I padri della Gestalt sostengono che la psicoterapia sia una forma Arte. Sono d'accordo. L'arte è disciplina e creatività insieme, salda tecnica e follia innovativa.
Ogni azione è naturalmente calibrata sulla persona ed è funzione di un percorso verso il benessere.
Il mio futuro? non so ancora. Potrei sperimentare la gastronomo-terapia. Chissà...